Ieri George Soros uno dei più importanti finanzieri del
mondo durante una importante conferenza della Banca Mondiale a Bretton Woods ha
parlato senza mezzi termini del pericolo di una III Guerra Mondiale. Perché lo
ha fatto? Cosa centra la finanza con la guerra? Cosa centrano le monete e
perché hanno tanta influenza sul mondo da poter causare una guerra planetaria?
Perché noi Italiani ed Emiliani dobbiamo tornare ad occuparcene?
Figura 1 George Soros |
Per capire quanto le variabili monetarie siano importanti
per il destino degli uomini bisogna fare un passo indietro.
Nel Luglio 44, un mese dopo lo sbarco in Normandia e a
guerra ancora in corso le grandi potenze alleate (URSS e Cina comprese), ormai
sicure del successo, proprio a Bretton Woods ridisegnarono l’economia del
mondo. Ne uscì una economia mondiale “dollaro centrica”. La valuta USA
diventava l’unica valuta con cui pagare le materie prime e di fatto, la moneta del mondo. Tutte le altre monete dovevano essere convertibili
in dollari e le Banche Centrali dovevano mantenere tassi di cambio stabili con
il dollaro. Il dollaro a sua volta era l’unica moneta che manteneva la piena convertibilità in oro.
Figura 2 I delegati dei paesi Alleati a Bretton Woods |
Figura 3 Delegazioni a Bretton Woods - Luglio 44 |
Gli accordi di Bretton Woods portarono anche alla creazione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e alla Banca Mondiale per lo Sviluppo Economico.
Inoltre si misero le basi per la regolamentazione dei commerci internazionali (in seguito meglio definiti con gli accordi GATT e poi WTO).
Nel 1971 Nixon decretò unilateralmente la fine della piena
convertibilità del Dollaro in oro e di fatto riavvio la libera fluttuazione
delle monete.
C’è un grafico che più di tante parole evidenzia
l’importanza di questi due fatti
Figura 4 Saldo della Bilancia Commerciale USA: fino al 71 sempre in pareggio, dal 1971 sempre in disavanzo. |
Il Grafico dimostra come l’import/export degli Stati uniti
fosse sostanzialmente rimasto in pareggio fino al 1971, poi, da quando il
dollaro viene sganciato dall’oro, gli USA iniziano ad importare sempre di più.
Come fa un paese per 45 anni ad avere il saldo sempre negativo. Per tutti i
paesi del mondo questo è impossibile. Lo squilibrio può essere solo temporaneo.
Ma lo strumento con cui regolare gli scambi è la moneta. La moneta per regolare
gli scambi più importanti (quelli di materie prime) è il dollaro. Se ad esempio
il Giappone importa petrolio deve poi
compensare esportando computer o automobili. Tutte le compensazioni avvengono
in moneta. Quindi per tutti i paesi è necessario vendere merci per acquisire
dollari e poi utilizzare dollari per pagare le materie prime. Questo vale per
tutti, ad esempio per il Giappone, per l’Europa, per la Cina e la Russia etc.
Ma non vale per gli Stati Uniti che possono stampare indefinitamente dollari
non avendo più alcun vincolo di convertibilità con l’oro.
Di fatto gli Stati
Uniti hanno compensato per 45 anni consecutivi il loro disavanzo commerciale
“stampando” (accreditando) dollari. Alcuni grandi paesi, come Russia e Cina
stanno mettendo in discussione questo sistema.
Ritorniamo a Soros e la sua drammatica dichiarazione.
Negli ultimi anni il sistema economico internazionale ha
subito una crisi in tutto analoga al 29. Una crisi prima bancaria/finanziaria,
nata in USA e poi sviluppata soprattutto nei sistemi bancari Inglese e Tedesco
(si avete capito bene, nell’area Euro soprattutto nelle Banche Tedesche) e poi
trasferita all’economia reale di USA ed Europa è stata parzialmente riassorbita
in Inghilterra, Stati Uniti e Giappone attraverso la creazione di moneta e la
contemporanea svalutazione del $ dello Yen e della Sterlina. Contemporaneamente
grandi paesi come la Cina hanno dovuto compensare il calo del surplus
commerciale estero spingendo tutte le leve per far crescere il mercato interno.
Ma la Cina ha fame di energia e materie prime per le quali è carente e soffre
sempre di più l’obbligo di doversi approvvigionare di dollari e poi, solo con
la valuta americana acquisire petrolio o ferro etc.
In sintesi George Soros, proprio a Bretton Woods, e proprio nel consesso della Banca Mondiale ha suggerito che altri paesi, tra cui la
CINA, possano essere ammessi ad un paniere internazionale di monete con cui
effettuare gli scambi di materie prime. Sarebbe la fine del sistema Dollaro
centrico.
L’alternativa è un susseguirsi di tensioni sempre più forti
tra paesi (ad esempio Cina e Russia) che non accettano più un sistema tutto
americano. Tensioni talmente gravi da rischiare la pace del mondo (la guerra in
Ucraina è le tensioni su petrolio e Rublo sono solo un “piccolo” esempio di
cosa ci potrebbe aspettare). Per Soros
solo una grande riforma, in questo senso permetterebbe di mantenere la pace
mondiale, un grande sacrificio per gli Stati Uniti per mantenere un bene
superiore. Soros però non è certo l'uomo più imparziale, anzi, è utile però per capire di cosa parlano i grandi finanzieri.
A causa dello spazio e per evitare un lungo trattato
illeggibile ai più ho dovuto semplificare, ma vorrei attirare l’attenzione
sull'importanza della moneta e delle norme internazionali che la regolano e
l’impatto sullo sviluppo dei popoli e in alcuni casi perfino sul mantenimento
del bene superiore della pace.
E’ auspicabile che questo tema così importante torni al
centro del dibattito politico inutilmente impegnato a rincorrere riforme, che
forse produrranno effetti fra 20 anni e in alcuni casi (vedi Governo Monti) si
rivelano dei boomerang su tutti i fronti: debito, occupazione, pensioni.
Saldo commerciale ER sempre in attivo per 20anni |
L’Italia e l’Emilia in particolare hanno una economia basata
sull’inter scambio con l’estero.
Per noi, per le nostre aziende, per i nostri
figli e il loro benessere, L’Europa e l’Euro hanno avuto lo stesso impatto che
il dollaro ha avuto su Russia e Cina, ma per 20 anni non ne abbiamo compreso la
vera dimensione.
E’ ora che gli intellettuali di questo paese ricomincino a
ripensare il modello Eurocentrico. E’ ora che i temi della moneta e delle
regole che definiscono l’interscambio con l’estero (sono le due facce della
stessa medaglia) diventino centrali nel dibattito sullo sviluppo economico.
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