giovedì 9 gennaio 2020

PROVIAMO A CABIARE: Questo è quanto ho scritto nel primo articolo di questo blog. Dopo 7 anni la voglia di dare un contributo alla nostra società è ancora la stessa

Sono stanco di rimanere ad ascoltare le banalità che ogni giorno ci propinano i cosiddetti esperti. Ho sempre nei miei occhi l'immagine di un treno che corre a tutta velocità verso il disastro, e noi Italiani ed Europei siamo sopra a quel treno e corriamo, corriamo disperatamente dal vagone di testa verso l'ultimo vagone. ma è una corsa disperata, senza speranza.

Tutti i nostri sforzi saranno vani se non fermiamo la corsa del treno, se non invertiamo la marcia del treno. I macchinisti che lo guidano ora sono dei grigi burocrati settantenni incapaci di uscire dalla camicia di forza di una costruzione che loro hanno elaborato e che non vogliono abbandonare. Eppure i binari tracciati da quei burocrati ci stanno portando su strade impossibili da percorrere.

Basta guardare il PIL Italiano o peggio la Produzione Industriale Italiana dall'introduzione dell'Euro ad oggi. I numeri sono impietosi.

Ecco perché vorrei tentare con questo blog di concorrere a fare proposte in positivo per ricominciare riportare il treno verso la crescita, per ricominciare ad avere una visione positiva per il domani, per ridare un po’ di speranza ai nostri figli, e a tutti quegli Italiani che vogliono continuare a vedere prospettive migliori senza scappare dall’Italia.

Cercherò di farlo limitando al massimo le polemiche e al contrario provando a fare proposte, stimolando idee, dibattiti.

Tutti però dobbiamo essere consapevoli che il momento è drammatico e che per invertire il percorso del “treno” ciascuno di noi dovrà mettersi in gioco. Ciascuno dovrà comprendere e poi attuare azioni veramente in discontinuità con il passato. Il futuro può tornare ad essere brillante, ma dobbiamo capire che saranno necessari grandi, grandissimi cambiamenti. E’ finita l’epoca dei piccoli aggiustamenti, delle piccole manovrine.

L’Italia e l’Europa dovranno rimettersi in gioco, e cambiare politica economica, politica finanziaria e politica industriale. Idee, idee, idee. Proviamoci!