giovedì 10 ottobre 2013

Se i tassi interesse crescono, l'Italia non avrà alcuna speranza. Lo dice la BRI la banca delle banche



Il cuore del problema oggi è la finanza. Le manovre delle Banche Centrali hanno un impatto immenso sui singoli stati e sulle persone. Mentre da noi si discute di IVA e IMU le azioni della FED o della BCE possono muovere molti trilioni. In questo sito ribadiamo la necessità di riportare sotto il controllo dei cittadini italiani le azioni della BCE. Al fine di far comprendere l'importanza di ciò che dico allego l'estratto dell'ultimo rapporto della BRI (Banca dei Regolamenti iInternazionali - la banca delle banche di tutto il mondo). Ecco l'impatto delle manovre sui tassi di interesse: ....."Per capire il perché, basta ricordare che in molte economie avanzate i tassi di interesse a lungo termine nei vent’anni che hanno preceduto la crisi siattestavano in media sul 6% circa (grafico I.3, diagramma di sinistra). Oggi i rendimenti dei titoli a lungo termine nelle principali economie avanzate si aggirano intorno al 2% (molto al disotto in Giappone). Quando i tassi di interesse e i rendimenti cominceranno a salire, gli investitori che detengono titoli di Stato sono destinati a perdere somme elevatissime Si pensi a quello che succederebbe ai detentori di buoni del Tesoro statunitensi (esclusa la Federal Reserve) se i rendimenti dovessero crescere di 3 punti percentuali lungo l’intera struttura per scadenze: perderebbero più di $1 trilione, vale a dire quasi l’8% del PIL statunitense (grafico I.3, diagramma di destra). Le perdite per i detentori di titoli emessi da Francia, Giappone, Italia e Regno Unito varierebbero dal 15 al 35% circa del PIL dei rispettivi paesi. È improbabile che i rendimenti segnino un’impennata di 300 punti base dall’oggi all’indomani, ma l’esperienza del 1994, quando i rendimenti obbligazionari a lungo termine in una serie di economie avanzate salirono di circa 200 punti base nel corso di un anno, dimostra che un grosso movimento al rialzo può avvenire in tempi relativamente rapidi. E se singoli investitori possono cautelarsi con sofisticate strategie di copertura, alla fine il rischio di tasso di interesse ricade necessariamente su qualcuno. La perdita potenziale in rapporto al PIL è a livelli record nella maggior parte delle economie avanzate. Dal momento che tale perdita ricadrebbe anche sulle banche straniere e nazionali, un innalzamento dei tassi di interesse, se non eseguito con la massima attenzione, rappresenterebbe un rischio per la stabilità del sistema finanziario. A questo riguardo, sarà fondamentale una comunicazione chiara e tempestiva da parte delle banche centrali prima di mosse restrittive"......

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