Pochi dati servono per far capire a tutti quale disastro ha
causato il “Decreto salva banche” (pubblicato Gazzetta ufficiale del 23
Novembre scorso) con cui si è fatto intervenire il Fondo di Garanzia
Interbancario per “salvare” le 4 piccole banche in crisi. E, ancor più, come tale situazione sia stata
amplificata con l’introduzione dal 1° dicembre 2016 del cosiddetto “Bail In”
voluto dalla UE e in particolare dalla Germania a guida Merkel e Schauble.
Per fare toccare a tutti con mano la dimensione del disastro
abbiamo preso il valore delle 4 più importanti banche Italiane al 30 Novembre
2015 e lo abbiamo comparato con il valore di oggi 4 Aprile 2016 (per usare un
parola tecnica abbiamo semplicemente calcolato la capitalizzazione di borsa
delle 4 banche che non è altro che il numero delle azioni moltiplicate per il
prezzo di borsa).
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Nostra elaborazione su pagine Investors relation delle 4 banche e dati borsa italiana
Come potete vedere, Unicredit ha perso quasi il 50% del suo
valore e lo stesso, o addirittura peggio hanno fatto UBI e Monte Paschi Siena.
Banca Intesa ha perso invece circa il 30%.
Il valore complessivo è enorme. In quattro mesi sono stati “bruciati”
(come amano titolare i nostri media) circa 35 Miliardi di Euro di valore. A
questi vanno aggiunte le perdite di tutte le altre banche italiane che qui
abbiamo omesso per brevità ma che spesso non sono state inferiori.
toccare a tutti con mano la dimensione del disastro
abbiamo preso il valore delle 4 più importanti banche Italiane al 30 Novembre
2015 e lo abbiamo comparato con il valore di oggi 4 Aprile 2016 (per usare un
parola tecnica abbiamo semplicemente calcolato la capitalizzazione di borsa
delle 4 banche che non è altro che il numero delle azioni moltiplicate per il
prezzo di borsa).
Il 30 novembre 2015 la somma della capitalizzazione
delle 4 banche era di circa 97 MLD dopo 4 mesi la somma è di circa 61 MLD.
Tutto questo avrà un impatto enorme su:
- Patrimonio di piccoli azionisti e delle
fondazioni bancarie
- Sull’economia reale in quanto la percezione
immediata di crisi bancaria non favorirà certo l’erogazione del credito ad
imprese e famiglie
Mi limito a queste considerazioni essenziali per far comprendere
come l’errore del decreto (errore causato dalla impellente attuazione del Bail
IN e dai divieti UE per le regole imposte sul divieto di Aiuti di Stato) ha causato un danno immensamente più
grande, con costi di gran lunga maggiori, di un normale intervento di
salvataggio come in passato ne abbaiamo visti realizzare da Tesoro e Banca
d’Italia e che non avrebbero superato 1 o 2 MLD di valore complessivo.
Ovviamente, e questa è il problema più grande, gli effetti
delle regole sul Bail In non terminano oggi, ma continueranno ad svilupparsi
nei prossimi mesi. I numeri, sono lì e testimoniano in maniera inequivocabile
che questa UE non fa il bene dell’Italia.
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