In realtà nulla è cambiato. I mercati hanno soltanto seguito le loro logiche di breve periodo che spesso divergono completamente dall'economia reale.
Imprenditori e sindacalisti invece ripetono che l'autunno sarà durissimo. Ulteriori imprese chiuderanno e molti lavoratori perderanno il posto o subiranno la cassa integrazione.
Sempre più spesso i discorsi degli imprenditori e dei sindacalisti convergono. I prossimi mesi saranno cruciali. Abbiamo davanti a noi scelte vitali per mantenere il tenore di vita e con esso la coesione sociale, ma dovremo uscire dalle vecchie logiche e tutti dovranno guardare al futuro e dovremo prenderci anche alcuni rischi calcolati. Lasciare la strada vecchia comporta infatti anche rischi, ma è molto meglio un rischio calcolato che un'agonia che ci porta a morte certa.
In particolare si dovranno prendere strade diverse a livello:
- Macroeconomico
- UE e BCE (Politica monetaria)
- Nazionale (Politica fiscale e politica industriale)
- Microeconomico
- Regioni e Comuni (eliminazione dei vincoli allo sviluppo)
- Distretti Industriali o singole imprese (implementando strategie innovative)
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